Datori di lavoro e riviste di formazione si riferiscono a “Lavoro/ carriere come bersaglio mobile”, le industrie e il mercato del lavoro sono dunque dinamici, questo è stato il punto di partenza del progetto QSE-VET. Le esigenze del lavoro sono “bersagli mobili” per i fornitori dei programmi di IFP e per i datori di lavoro: pianificare queste esigenze per abbinarle non è facile. Essenzialmente, per capire meglio “la situazione attuale”, l’impatto dovrebbe essere considerato in termini di quantità e qualità. Per Quantità si intende il numero di studenti e la loro progressione di carriera. La Qualità si riferisce alla creazione e al contenuto dei curriculum. Oltre a stabilire il contenuto attuale di un ruolo specifico o di una serie di lavori (compiti e abilità o scala di progressioni/percorso di carriera), bisogna considerare i cambiamenti a livello di domanda e offerta – come anche gli sviluppi di mercato nel mondo del lavoro che incontrino le domande presenti a livello tecnico per svolgere un dato lavoro. Bisogna inoltre tenere a mente i nuovi regolamenti, materiali e tecnici che si applicano nelle nuove o future mansioni. Da qui deriva il bisogno da parte dei diversi attori di premere sull’aggiornamento di curricula e dei materiali d’insegnamento dei programmi di IFP cosicché gli studenti siano, per quanto possibile, “pronti al lavoro”.
Diversi report vertono sul tema della corrispondenza tra le competenze e le opportunità di lavoro, e visti i gap di competenze, questo è un obiettivo politico prioritario. Nel report ‘Matching Skills and Labour Market Needs’, è interessante notare che alcune discrepanze sono considerate inevitabili. In poche parole, il mercato del lavoro implica che i datori di lavoro e i lavoratori prendano decisioni complesse, che spesso sono influenzate da fattori esterni. Il report cita, inoltre, il fenomeno ben più preoccupante della larga quantità di disallineamento tra le qualifiche, oltre a promuovere lavori senza porre la dovuta attenzione alle qualità e competenze richieste. Questo potrebbe prolungare la crisi lavorativa. Il report prosegue citando che le mancanze e gap di competenze tendono a essere associati con condizioni di lavoro precarie, bassa paga, mansioni routinarie e livelli più elevati di sicurezza del lavoro. Nelle sezioni successive, si esplorerà come il ciclo EQAVET può essere usato dalle collaborazioni delle parti interessate impegnate nelle diversità di competenze.